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giovedì 6 settembre 2012

A rischio l'IMU ALLA CHIESA. Il decreto attuativo non c'é...e i figli di un Dio minore

A rischio l'IMU ALLA CHIESA. Il decreto attuativo non c'é...

Vado un pó fuori tema ma tutti i privilegi ( fossero solo quegli) di cui gode il Vaticano mi porta a fare un ragionamento piú ampio...

Ci fottono come ci fottono i milionari che non contribuiscono ai fondi pensionistici e a tutti gli organi che reggono lo stato sociale. Siamo solo noi cantava Vasco....
Allora, dico io, perché votare questo sistema in mano alla partitocrazia, al servizio delle banche, del Vaticano, degli impresari, delle caste mafiose, delle logge massoniche segrete!!??

Ci dobbiamo rendere conto che siamo veramente solo noi, quindi dobbiamo puntare a chi ci stá vicino, a chi ha a cuore il territorio.

La crisi che sta vivendo la Sardegna la dice lunga sulle intenzioni del governo centrale riguardo competenze, diritti e doveri di un governo Regionale sempre al servizio di Roma se pur autonoma e con uno statuto speciale mai attuato in tutta la sua espressione.

Alcoa, Carbosulcis, Ottana, Porto Torres sono solo alcune realtà dove la politica centrale gioca le sue carte. Quindi pensare che i problemi dei lavoratori Sardi si risolve in breve termine é da sciocchi.
Come dire: le ultime tendenze dei Sardi esausti, delusi da promesse non mantenute puntano sempre piú sui movimenti e l'aria che si respira é quella di allontanarsi sempre piú dalle morse ricattatorie del sistema partitocratico.

A Roma questo l'hanno capito, non a caso sono in atto atti "rivendicativi" . lo scotto da pagare in caso di capovolgimento degli schemi tradizionali é altissimo. Allo stato attuale siamo solo all'inizio; dal momento che sono gli stessi politici che dovrebbero essere puniti nelle prossime elezioni; cercheranno di fare tutto il possibile per rendere la vita difficile a chiunque solo sogna che ci possono essere altre forme di sviluppo o di sistema dirigenziale compatibile con le esigenze generali dei cittadini.

In effetti in Sardegna stanno dando forma alla solita sistematica intimidazione su larga scala:
Le voci piú frequenti nei palazzi sono per adesso solo accenni, come dire: "noi risolviamo i vostri problemi, voi dovrete darci tutto il vostro consenso elettorale, altrimenti Alcoa chiude, la miniera non avrà sviluppo sostenibile, e cosí per tutta l'industria Sarda"

Da secoli in Sardegna si vive sotto la stessa forma di ricatto, vogliamo che adesso non sia cosí!? Che siamo veramente a una svolta storica?

Io non ci credo tanto, conoscendo gli intercorsi mi pare giá scontato il risultato finale, loro ci fanno lavorare, e noi quatti quatti alle urne per farci inchiappettare uno per uno ancora una volta.

Affinché non la smettiamo di piangere e di aspettare che vengano da fuori per risolvere i nostri problemi, che poi sono causati dagli stessi che si fanno avanti per risolverli, e ci uniamo in una sola forza per organizzare da noi il nostro futuro guardando il territorio con le risorse che offre, saremo sempre deboli, succubi e manovrabili, sempre alla merce del miglior offerente per il nostro bel vivere e con le stesse nostre risorse.

Naturalmente il Vaticano a monte specula sulle nostre debolezze e ci rendono sempre attivi nel contribuire a riempire le casse dei "signori"...
Di Barolus Viginti

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